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Smettere di russare di notte è possibile. Per riuscirci, però, bisogna conoscere le cause del russamento notturno. La soluzione migliore è rivolgersi a un otorino per capire bene l’origine del disturbo e approntare i rimedi più corretti. Il risultato sarà un riposo migliore, un guadagno per la salute e un’ottima notizia anche per le persone con cui si dorme insieme.
Russare la notte è un fenomeno molto diffuso, che riguarda soprattutto gli uomini ma può interessare anche le donne (e i bambini, anche se più raramente). Il russamento notturno, purtroppo, è spontaneo e incontrollabile, ma può essere motivo di forte imbarazzo, perché disturba il sonno delle persone con cui si condivide la casa, la camera dal letto o il generico luogo di riposo. In alcuni casi, il problema può avere carattere episodico e quindi manifestarsi solo saltuariamente, al verificarsi di specifiche circostanze (un raffreddore che intasa le vie respiratorie, una cena particolarmente pesante, una postura scorretta nel dormire). Altre volte, invece, è un russamento cronico che può essere spia di una vera e propria roncopatia, magari anche con l’associazione con le apnee notturne. Per smettere di russare, quindi, è fondamentale capirne le cause, per poter agire in maniera diretta e specifica, ovviamente facendosi aiutare da un medico specialista, cioè un otorinolaringoiatra. L’importante è soprattutto non sottovalutare il problema.
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Cosa significa russare e perché è un problema
Il significato della parola russare è piuttosto intuitivo, non fosse altro perché è un’esperienza che si prova almeno una volta nella vita, o sulla propria pelle o dividendo la stanza da letto con qualcuno che soffre di russamento notturno. Da un punto di vista medico, una persona russa quando, mentre dorme, emette un rumore cupo in corrispondenza di ogni atto respiratorio. In pratica, l’aria inspirata ed espirata incontra degli ostacoli mentre passa attraverso naso e gola. In questo modo, si genera un flusso turbolento che fa vibrare i tessuti molli, che a loro volta producono il suddetto suono (che può raggiungere anche decibel di volume molto alti). Russare è un fenomeno che si verifica maggiormente in condizione di forte rilassamento, come nel caso della fase REM del sonno.
È bene precisare che, oltre che per gli altri, il russamento è un problema anche e soprattutto per chi ne soffre, perché provoca delle conseguenze che possono essere anche piuttosto serie. Russare, infatti, significa alterare i cicli di sonno e veglia, quindi non riposare bene e accusare, durante il giorno, stanchezza, sonnolenza, irritabilità e affaticamento muscolare. Per non parlare, poi, del rischio di insorgenza di ulteriori disturbi del sonno.
Le cause del russamento notturno
Se l’atto del russare è intuitivo, meno scontate le cause del russamento. Perché si russa di notte? Chi russa che problemi ha? Le ragioni possono essere diverse ed avere radici fisiologiche o patologiche.
Ecco un elenco delle possibili cause e dei fattori di rischio che inducono a russare mentre si riposa:
- Sovrappeso e obesità
- Età avanzata
- Eccessivo consumo di alcolici
- Tabagismo
- Deviazioni del setto nasale
- Malformazioni del cavo orale
- Poliposi nasale
- Congestione nasale da allergia o influenza
- Assunzione di farmaci tranquillanti e miorilassanti
La diagnosi del russamento: polisonnografia e visita specialistica dall’otorinolaringoiatra
Il medico specialista che può arrivare a una corretta diagnosi di russamento notturno e di roncopatia cronica è l’otorinolaringoiatra. L’esame diagnostico di riferimento è la polisonnografia, che consiste nella registrazione di determinati parametri durante il sonno, come flusso respiratorio, battito cardiaco e frequenza cardiaca, ossigenazione del sangue, postura, movimenti di addome e torace e di gambe e occhi, attività del sistema nervoso centrale. Fondamentale è anche l’analisi diretta, da parte dell’otorino, delle condizioni di naso e gola.
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Come smettere di russare: tutti i rimedi possibili
Smettere di russare è possibile, anche quando si soffre di una roncopatia cronica. Ovviamente, le soluzioni differiscono a seconda di quale sia la causa del russamento e l’unico modo per mettere in campo il rimedio corretto, come detto, è sottoporsi a una diagnosi accurata da parte di un otorino.
Di sicuro, ci sono alcune buone pratiche che possono essere facilmente adottate e che eliminano alcuni dei maggiori fattori di rischio che inducono a russare. Soprattutto, bisognerebbe evitare di:
- mangiare troppo o di consumare cibi troppo pensati prima di andare a letto (meglio un pasto leggero e non troppo abbondante, possibilmente a base di cibi cotti, che risultano più facilmente digeribili);
- bere eccessivamente, soprattutto prima di andare a letto;
- fumare, soprattutto la sera o la notte;
- dormire in posizione supina;
- aumentare di peso (anzi, se si è in sovrappeso, bisogna perdere kg);
- fare una vita sedentaria;
- usare farmaci sedativi.
Nei casi di russamento lieve o episodico, possono essere di aiuto i cerotti nasali, che dilatano le vie aere e permettono il miglior passaggio dell’aria. Allo stesso modo, alcuni rimedi naturali possono rivelarsi efficaci quando il problema non è grave, come gli oli essenziali che riducono l’infiammazione delle mucose. Per favorire il riposo notturno ed evitare la letargia diurna, inoltre, possono essere assunti farmaci specifici, sempre su indicazione medica.
Queste soluzioni, però, sono inefficaci nei casi di russamento cronico dovuto a una grave ostruzione delle vie respiratorie. In circostanze di questo tipo, quindi, è necessario affidarsi a terapie più invasive o anche a interventi chirurgici, di competenza del chirurgo otorinolaringoiatrico e di quello maxillofacciale.
Un possibile rimedio contro il russamento notturno grave, ad esempio, è rappresentato dalle macchine CPAP (continuous positive airway pressure), che prevedono l’applicazione di una mascherina facciale durante la notte, grazie alla quale viene spinta aria compressa nelle vie aeree, durante il sonno.
Per quanto riguarda i rimedi chirurgici, invece, dipendono dal problema che si riscontra e possono sostanziarsi in:
- riduzione dell’ipertrofia dei turbinati;
- plastica del setto nasale (settoplastica);
- asportazione delle tonsille;
- asportazione delle adenoidi.
Articolo revisionato dal Dottor Fulvio Paduano, specialista in otorinolaringoiatria
Otorinolaringoiatria a Roma – Polo Sanitario Accreditato San Feliciano