L’emodialisi è una tipologia di dialisi, il trattamento a cui devono sottoporsi i pazienti affetti da insufficienza renale. Attraverso questa dialisi extracorporea, si ottiene il filtraggio del sangue che i reni non riescono più a realizzare. In questo approfondimento, viene spiegato cos’è l’emodialisi, come funziona e quali sono i possibili effetti collaterali e le eventuali complicanze.

 Per spiegare e approfondire l’emodialisi, è necessario partire con un piccolo passo indietro, facendo un breve cenno ai reni e soprattutto al loro ruolo nel corpo umano. Infatti, questi organi, che filtrano costantemente il sangue, svolgono quattro funzioni essenziali:

  • rimozione delle sostanze tossiche;
  • rimozione dei liquidi;
  • riequilibrio elettrolitico;
  • riequilibrio acido-base.

Quando i reni non riescono a svolgere compiutamente queste attività, si verifica una situazione di insufficienza renale (acuta o cronica), che porta alla presenza di urea nel sangue (uremia). Contro l’insufficienza renale è necessario intervenire con la dialisi, un procedimento fisico che permette di separare le sostanze disciolte nei liquidi e quindi di filtrare il sangue, sostituendo o supportando i reni.

Ad oggi, esistono due tipologie di dialisi:

  • l’emodialisi (detta anche dialisi extracorporea);
  • la dialisi peritoneale.

Cos’è l’emodialisi (o dialisi extracorporea) e quando serve

Ciò che distingue l’emodialisi dalla dialisi peritoneale è la modalità di azione. L’emodialisi, infatti, comporta la totale estrazione del sangue dal paziente, il suo filtraggio attraverso una membrano esterna artificiale e la sua rinfusione nel sistema circolatorio. Ecco perché è detta anche dialisi extracorporea, svolgendosi “fuori” dal corpo del paziente. Il macchinario utilizzato, inoltre, è comunemente definito “rene artificiale”. Al contrario, invece, nella dialisi peritoneale, il processo di filtraggio si attua internamente, sfruttando il peritoneo, cioè una membrano che avvolge la cavità addominale.

All’interno della categoria dell’emodialisi, è possibile individuare diverse tipologie specifiche, tutte basate sullo stesso principio di fondo:

  • Emodialisi standard (ED)
  • Emofiltrazione in pre/post diluizione (HF)
  • Emodiafiltrazione (HDF)
  • Emodiafiltrazione On Line (HDF On Line)
  • Acetate-Free Biofiltration (AFB)
  • Paired Filtration Dialysis (PFD)
  • Emofiltrazione on-line con reinfusione endogena(HFR)

Emodialisi domiciliare

L’emodialisi, vista la complessità di macchinari e competenze che richiede, generalmente viene svolta in centri specializzati, come il Centro dialisi del San Feliciano di Roma. Non è però del tutto esclusa la possibilità di emodialisi domiciliare, anche se, di solito, per i trattamenti a casa, si preferisce optare le la dialisi peritoneale.

La terapia renale continua

La terapia renale sostitutiva continua è una metodica derivata dall’emodialisi ma che differisce da questa sia per i dosaggi utilizzati che per la durata. Può essere utilizzata nei casi di insufficienza renale acuta o per il trattamento dei pazienti che si trovano in reparti critici, come la terapia intensiva.

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Centro emodialisi

Come funziona l’emodialisi: accessi vascolari, procedura e macchinario

Dal punto di vista del paziente, la procedura di emodialisi appare piuttosto semplice. La persona sottoposta a trattamento dialitico, infatti, viene “collegata” al macchinario per emodialisi e, da quel momento in poi, non deve fare nulla, perché tutto il procedimento è svolto dall’apparecchio.

Il sangue viene estratto dal corpo del paziente e pompato dentro il filtro dializzate, formato da un doppio comparto e caratterizzato dalla presenza di una membrana semipermeabile. Il primo comparto del filtro accoglie il sangue. Il secondo, invece, viene riempito con un composto dializzante, cioè un liquido ricco delle sostanze che devono essere trasmesse al sangue e povero di quelle che devono essergli sottratte. Una volta avvenuto questo scambio, il sangue viene immesso nuovamente nell’apparato circolatorio.

Il collegamento del paziente al macchinario per l’emodialisi può avvenire in due modi, mediante fistola arterovenosa o mediante catetere venoso centrale (CVC), definibili entrambe come accessi vascolari. La fistola arterovenosa è un collegamento diretto tra un’arteria e una vena, bypassando i capillari; nell’emodialisi, serve a evitare che prelievi ripetuti infiammino la vena, arrivando anche a provocare il deterioramento totale della stessa. Nei casi in cui non sia possibile procedere alla creazione di una fistola arterovenosa o non lo si ritenga opportuno, è possibile optare per il catetere venoso centrale (CVC), un dispositivo medico che consente l’accesso ai vasi sanguigni di grande calibro.

Durata e frequenza

Il trattamento di emodialisi dura tra le 3 e le 5 ore continuative, a seconda del quadro clinico del paziente dializzato. Perciò, sottoporsi a una seduta di emodialisi occupa circa mezza giornata. È bene precisare che, durante il trattamento, si gode di una buona autonomia, potendo leggere, lavorare al computer o guardare la televisione. Solitamente, la terapia prevede almeno 3 trattamenti ogni settimana. Infine, nella maggior parte dei casi, l’emodialisi è una pratica destinata a protrarsi per tutta la vita del paziente, senza interruzioni.

Complicanze ed effetti collaterali dell’emodialisi

Il trattamento di emodialisi può dar vita a complicanze o causare la manifestazione di fastidiosi effetti collaterali. Le conseguenze negative possono essere legate alla dialisi in sé oppure all’accesso vascolare necessario per realizzarla.

Nello specifico, l’accesso vascolare può dar luogo a:

  • infezione
  • stenosi
  • trombosi
  • aneurisma o pseudoaneurisma.

Tra i possibili effetti collaterali della dialisi, invece, ci sono:

  • sindrome delle gambe senza riposo;
  • prurito;
  • nausea e vomito;
  • mal di testa;
  • ipotensione (bassa pressione arteriosa);
  • indebolimento delle ossa;
  • stanchezza e spossatezza;
  • anemia;
  • dolore al petto e alla schiena.

Articolo revisionato dal Dottor Giuseppe Ciano – Specialista in nefrologia e dialisi

Contatta il Centro dialisi di Roma presso il Polo Sanitario San Feliciano